Le festività natalizie, celebrate in diverse parti del mondo, riflettono una straordinaria varietà di tradizioni e usanze che rivelano la ricchezza culturale di ogni Paese. Dalla credenza dei folletti Yule Lads in Islanda ai Krampus in Austria e nord Italia, ogni nazione offre un proprio modo di festeggiare il Natale.
In questo blog ti portiamo alla scoperta di usi e costumi che ti faranno venire voglia di chiudere la valigia e partire per festeggiare il Natale in un posto nuovo!
ISLANDA
In Islanda, il periodo natalizio è un’occasione di grande gioia e condivisione familiare che dura tredici giorni, dal 12 al 25 dicembre. Questa festività, chiamata “Jól“, è caratterizzata da una serie di tradizioni uniche: a partire dal 12 dicembre i bambini mettono le loro scarpe sul davanzale ogni sera fino al 24 dicembre, così può fare la sua comparsa uno dei tredici Yule Lads, piccoli folletti che portano doni ai bambini buoni e patate a quelli cattivi. La Vigilia è il giorno più importante, perché secondo la tradizione il giorno di Natale comincia al tramonto del 24 dicembre, intorno alle 18.
GIAPPONE
I giapponesi non festeggiano questa ricorrenza come la conosciamo noi. Infatti, il Natale non ha una valenza religiosa, ma commerciale, simile in un certo senso a San Valentino, in cui le coppie si scambiano regali e si godono cene romantiche. Inoltre, è presente un’altra usanza particolare legata all’alimentazione, secondo cui le persone consumano il pollo fritto presso le catene di fast food KFC, in alternativa al tacchino tradizionale. Questa consuetudine, nata da una campagna pubblicitaria del 1974, ha radicato profondamente l’associazione tra il Natale e il pollo fritto nella cultura nipponica.
VENEZUELA
A Caracas, in Venezuela, le mattine prima del 25 dicembre le persone fanno colazione con una fetta di torta alla banana e indossano i pattini per andare a messa vestiti con il tipico vestito rosso di Babbo Natale. L’affluenza di persone fedeli è talmente alta da chiudere molte strade al traffico.
Il giorno di Natale i bambini aprono i regali che vengono portati da “El Niño Jesus” (Gesù bambino) e a pranzo mangiano piatti tradizionali come gli hallacas, impasti di mais ripieni di diversi tipi di carne, e “dulce de lechosa“, una papaia al forno servita in uno sciroppo a base di cannella.
AUSTRIA
In Austria e in Alto Adige, Babbo Natale è rappresentato da San Nicola e viene raffigurato con gli abiti bianco rossi e i paramenti da vescovo, portando ai bambini buoni doni come dolcetti, giocattoli e frutta secca.
I suoi antagonisti sono i Krampus, dei mostri con corna e sembianze spaventose che terrorizzano i bambini cattivi, mentre la figura di San Nicola premia quelli buoni con dolcetti e regali. I giovani spesso si travestono da Krampus nella prima settimana di dicembre, spaventando chi si è comportato male con i loro costumi scuri composti da campanelli, maschere decorate, fruste o bastoni.
SVEZIA
Il periodo delle feste in Svezia inizia ufficialmente il 13 dicembre, in occasione del giorno di Santa Lucia, figura venerata come la Santa Patrona della Luce. Durante il periodo dell’Avvento, le famiglie decorano le loro case con ornamenti e candele, e alla Vigilia si riuniscono per un banchetto che include piatti tradizionali come il “lutfisk” (un merluzzo essiccato e salato) e la famosa “prinsesstårta” (torta della principessa).
Un’importante usanza pagana è legata al culto della capra, seguendo la leggenda secondo cui Thor, il Dio del tuono e del fulmine, viaggiava su un carro trainato da due capre. A Gävle, questo animale è diventato simbolo della città e ogni anno viene realizzata un’installazione di paglia alta 13 metri con le sue sembianze.
FILIPPINE
Nelle Filippine il Natale è una festa cristiana molto lunga che inizia il 1° settembre e termina alla festa dell’Epifania, il 6 gennaio. Le case sono decorate con luci colorate e lanterne tradizionali chiamate “parol“, che simboleggiano la stella di Betlemme. Le chiese organizzano la “Misa de Gallo”, una serie di messe del mattino che iniziano nove giorni prima di Natale (in onore di Maria, che per nove mesi portò Gesù Bambino nel suo grembo) e rappresentano un importante rito religioso per molte famiglie filippine.
MESSICO
Le festività natalizie in Messico cominciano il 12 dicembre con la commemorazione della Virgen de Guadalupe, una figura molto venerata. Durante questo periodo avvengono rituali come le “posadas“, processioni del periodo dell’Avvento che rappresentano il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme. Al termine di queste cerimonie, la Vigilia di Natale è segnata da una cena speciale in famiglia, spesso a base di piatti tradizionali come il “bacalao” (merluzzo) e i “tamales”, degli involtini di mais ripieni.
Un altro piatto tipico è la “Rosca de Reyes”, una torta a forma di corona che viene servita il 6 gennaio, la festa dei Re Magi. All’interno della Rosca si nasconde una figurina del Bambin Gesù, chi la trova deve organizzare la festa della Candelora il 2 febbraio, ovvero la festa della presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme secondo la fede cristiana.
CONCLUSIONI
Il Natale si presenta come un mosaico di tradizioni e ogni Paese contribuisce a creare un’atmosfera speciale, celebrando la condivisione e la gioia.
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